...entriamo insieme nel magico mondo dei bambini...

...QUAL'E' IL SENSO DI QUESTO BLOG? Avventuriamoci nel meraviglioso mondo dei bimbi...

Ciao a tutti, sono Marica!! In questo blog vorrei provare a entrare insieme a voi nel magico mondo dei bambini per scoprire la loro candida purezza, ingenuità e spontaneità e, perchè no, esplorare con voi le loro paure più diffuse=)... prossimamente provvederò a mettere nel blog una canzone che aiuta tutti, ragazzi e adulti, più o meno giovani, a guardare il mondo con gli occhi puri e sognanti di ogni bimbo: s'intitola "Favola" di Modà... vi consiglio di ascoltarla, vi aiuterà a staccarvi dalla realtà piena e frenetica del quotidiano, a sognare e fantasticare nel tentativo di tornare e rimanere bambini nel cuore... per sempre...

giovedì 12 novembre 2009



...Dà il meglio di te...

"Se fai il bene, ti attribuiranno
secondi fini egoistici...
non importa, fa' il bene.
Se realizzi i tuoi obiettivi,
troverai falsi amici e veri nemici
non importa realizzali.
Il bene che fai verrà domani
dimenticato.
Non importa fa' il bene!!
L'onestà e la sincerità ti
rendono vulnerabile
non importa, sii franco
e onesto.
Dà al mondo il meglio di te, e ti
prenderanno a calci.
Non importa, dà il meglio di te..."

Madre Teresa di Calcutta

domenica 8 novembre 2009

io

Trova il tempo di riflettere,
è la fonte della forza.
Trova il tempo di giocare,
è il segreto della giovinezza.
Trova il tempo di leggere,
è la base del sapere.
Trova il tempo di essere gentile,
è la strada della felicità.
Trova il tempo di sognare,
è il sentiero che porta alle stelle.
Trova il tempo di amare,
è la vera gioia di vivere.
Trova il tempo d'esser contento,
è la musica dell'anima...

domenica 27 settembre 2009

Ciao a tutti!!;) in questo nuovo post voglio pubblicare due poesie trovate in internet, che hanno subito attirato la mia attenzione...e magari prossimamente ne pubblicherò delle altre!
Sono poesie che mettono in luce, ancora una volta, la candida bellezza che ogni piccola creatura quando viene al mondo, seppure inconsapevolmente, ci dona...anche solo con un sorriso, anche solo con uno sguardo, anche solo con il suo dolce dormire...

UN BAMBINO ADDORMENTATO



"Un bambino addormentato,
i suoi occhi chiusi nel mondo delle favole,
un piccolo corpo disteso che talvolta si agita nel sonno,
scosso da sogni di un’infanzia
che dorme nelle notti serene
di un’età che, giorno dopo giorno,
corre verso la scuola della vita:
il mio bambino!
Lo guardo, mentre giace nel suo lettino,
attorniato da giochi
che un giorno lasceranno
il posto a libri sui quali imparare
e ad una vita attraverso la quale crescere.
Le sue piccole labbra
si muovono in smorfie che paiono sorrisi,
le sue mani di bambino si agitano nel sonno
per afferrare il suo mondo immaginario,
i suoi piedini scalciano per scacciare mostri leggendari,
i suoi biondi capelli si arruffano
sul cuscino popolato da orsi e macchinine.
Com’è dolce quel suo dormire,
avvolto dalle calde coperte del mio amore per lui!"

Ed ecco una seconda poesia, per me ricca di significato...

"Dite:
è faticoso frequentare i bambini.

Avete ragione.
Poi aggiungete:
perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, curvarsi, farsi piccoli.

Ora avete torto.
Non è questo che più stanca.
È piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.

Per non ferirli."

Janusz Korczac

lunedì 21 settembre 2009

PICCOLE DONNE...
CARO DIARIO...

"Oggi sono arrabbiata! Non capisco come la gente possa essere così stupida e insensibile da...
No, un attimo, caro diario, è meglio che riordini le idee in modo che possa capire anche tu: allora, stamattina ero seduta su una panchina sul lungolago di Gardone quando due signori si sono messi a fumare accanto a me. Dopo aver finito, hanno buttato in tutta tranquillità i mozziconi (accesi!) nell'erba e se ne sono andati.
Io mi sono alzata per andare a spegnerli e ho anche considerato l'idea di buttarli in un cestino, ma mi faceva troppo schifo.
Poi mi sono ricordata di quella volta che una sigaretta accesa mi è caduta sulla scarpa, mi ha lasciato dei buchi e il fumatore non si è preoccupato di chiedere scusa. E di quando una ragazza con il suo mozzicone mi ha dato fuoco alla punta della treccia e mi è rimasto addosso l'odore di gallina bruciacchiata.
Perciò vi prego, signori fumatori: fate attenzione alla fine che fanno le vostre sigarette.

Buttatele in un cestino o, almeno, spegnetele!"

-Adriana-

In questo post ho voluto riportare il pensiero di una bambina che seppure scritto in giovane età è ricco di significato per tutti noi! Sono poche righe scritte nel linguaggio semplice e spontaneo, tipico dei bambini, ma che contengono un grande insegnamento per tutti gli adulti... non è vero che i bambini pensano solo al gioco, molte volte guardano più in là di tanti adulti che presi dal lavoro e dai mille pensieri della quotidianità non badano ai piccoli gesti che compiono nel quotidiano e che si riperquotono nella vita dei piccoli!

Grazie piccoli per i vostri insegnamenti!!^_^

venerdì 18 settembre 2009



L’ANSIA DI INIZIO SCUOLA…

L’ambiente scolastico può essere un luogo stimolante per la crescita del bambino e ragazzo poi dove ogni fanciullo inizia a conoscere e sperimentare molti aspetti della vita e di se stesso. Esso però a volte si trasforma in un teatro di timori, in una fonte di preoccupazioni e di un vero e proprio disagio che può riguardare bambini e adolescenti che sviluppano la cosiddetta “fobia scolare” denominata anche come “rifiuto ansioso della scuola”
Si intende per fobia della scuola quella situazione di ansia e disagio che prende alcuni bambini quando è il momento di recarsi alla scuola materna o alle elementari, prevalentemente al mattino, caratterizzata da vaghi disturbi tipo nausea, mal di pancia, mal di testa, ma anche febbricola, mal di denti, mal d'orecchie, dolori generici alle ossa. Spesso tali disturbi svaniscono nel fine settimana o durante le vacanze; il bambino con l'ansia per la scuola anche quando è in classe piange e vuole la mamma o pretende di essere riportato a casa. L'ansia per la scuola si manifesta quasi sempre al momento del primo impatto con la vita di collettività, cioè a tre anni. Alcuni bambini hanno la stessa reazione a sei anni, all'inizio delle elementari. In molti casi il rifiuto per la scuola si presenta dopo un primo periodo di accettazione del nuovo quando, esaurita l'iniziale fase di novità, il bambino capisce di dovere rimanere lontano da casa e dai genitori per buona parte del giorno.


Molti studi hanno cercato di stabilire le cause alla base di questa problematica che preoccupa e rende difficile la vita quotidiana di un numero crescente di famiglie. Secondo il tradizionale e più comune approccio diagnostico il persistente rifiuto di andare a scuola rappresenta semplicemente un sintomo che può evidenziare, insieme ad altri, la presenza di un Disturbo da Ansia di Separazione generalmente riguardante la figura materna. È estremamente importante osservare tuttavia che l’angoscia di separazione è spesso normalmente presente ed evidente in piccole quantità durante la fase evolutiva che riguarda l’età della scuola materna e pertanto, in tali casi, essa non va battezzata facilmente come una vera e propria forma di fobia della scuola. È più certo che si possa parlare di una vera e propria “fobia scolare” quando l’ansia da separazione è mostrata in relazione alla frequenza della scuola primaria, ossia in età comprese tra i sei e i sette anni.
Quando è presente la fobia scolare, affinché si possa parlare di un vero e proprio Disturbo di Ansia da Separazione devono sussistere, più precisamente alcuni sintomi-chiave oltre che con rifiuto della scuola:
- malessere ricorrente durante altre forme di separazione da casa;
- preoccupazioni per la perdita di persone care o per la possibile separazione da esse a causa di eventi imprevisti;
- paura di stare soli;
- rifiuto a dormire soli;
- incubi sul tema della perdita affettiva;
- sintomi fisici al pensiero di dover vivere una separazione.

L’angoscia che accompagna i momenti di fobia scolare si manifesta in modo intenso e spesso tragico quando giunge il tempo di uscire per andare a scuola. I bambini più piccoli mostrano dei comportamenti di grave agitazione e si lasciano prendere dal panico, protestando e giungendo a supplicare i genitori con la promessa di recarsi a scuola l’indomani. In questi casi un bambino può avere reazioni aggressive, barricarsi nella stanza o nascondersi e, completamente in preda ad una paura intensa e irrazionale, è intrappolato in un’onda emozionale che non permette agli adulti nessun accesso razionale per tentare di persuaderlo. Se i bambini in preda a questa crisi di ansia vengono costretti ad andare a scuola possono mantenersi isolati, nascondersi, piangere a lungo o persino tentare di scappare per girovagare o per tornare a casa propria, il solo luogo in grado di rassicurarli veramente.


...E con l'occasione di questo post sulle fobie e le ansie di inzio scuola ne approfitto per augurare a tutti, bambini e ragazzi più grandi, un sereno inizio di anno scolastico!!!^_^

A presto!!

venerdì 11 settembre 2009




I MIEI PENSIERI PER UN'ESTATE CHE SE NE VA...

Ciao a tutti (sempre nella speranza di non scrivere a me stessa...;)!!!
Questo post lo scrivo per ricordare l'estate che sta passando, che sta finendo e che sta lasciando spazio all'autunno ormai in arrivo... se ne sta andando un'estate ricca di esperienze positive... certo, magari pure ricca di cose che avremmo voluto dire o fare ma che per paura non abbiamo detto o fatto... un'estate ricca di ricordi, di volti... di persone che con la loro vicinanza ci hanno fatto crescere, riflettere... e penso che alle volte sono proprio le persone, per così dire, più "lontane", che non abbiamo modo di sentire o vedere quotidianamente che ci sono vicine e che danno valore alla nostra vita pur nella lontananza...
Già, l'estate se ne va e con essa se ne vanno il sole, le belle giornate, le vacanze... ma i ricordi di quest'estate non se ne vanno... i ricordi non passano, ma restano e resteranno sempre incancellabili dentro di noi...
Ogni estate, ogni periodo, ogni stagione della nostra vita porta con sé dei ricordi e delle esperienze che, se pure semplici, neanche il tempo potrà sbiadire... che ci fanno crescere, migliorare...




Di quest'estate il ricordo più bello che porterò dentro di me è di sicuro quello dell'animazione estiva, il volto di tanti bambini che guardano con ingenuità e purezza il mondo, i loro occhi sorridenti... l'entusiasmo e la voglia con cui i bambini affrontavano ogni giorno d'animazione... il saluto al giorno successivo, la tristezza per la fine di ogni giornata che si leggeva nel loro volto e il ritorno verso casa...


Ecco, il mio grazie speciale per un'estate ormai alle porte è proprio rivolto a voi, mie piccole creture... voi bambini che avete rallegrato le mie giornate, che mi avete fatto ridere, che mi avete portato nel vostro mondo, che mi avete fatto trascorrere delle giornate che per sempre porterò dentro il mio cuore...
Ecco il bello delle piccole cose che voi mi fate apprezzare ogni volta... non è vero che i grandi pretendono sempre molto e che sono inaccontentabili, non tutti almeno...
Ognuno di voi mi ha lasciato tanto... chi con un sorriso esprimeva tutto, chi la proprio instancabilità e la propria voglia di fare, chi la propria cretività, chi il proprio affetto e la voglia di coccole... chi anche la propria testardaggine... tutti, proprio tutti, mi avete lasciato qualcosa...
E, se è vero che "ogni persona che entra nella nostra vita prende un poco di noi e lascia un poco di sé" allora spero proprio che anche voi vi ricorderete di me perchè a me avete dato tanto seppure in un solo mese di animazione!!

Grazie veramente di cuore...^_^
E quest'ultimo pensiero lo rivolgo pensando ai bambini che ho seguito principalmente all'animazione ma soprattutto ai grandi che sono con loro ogni giorno....



Bambini... non permettere a nessuno di rubarvi il vostro sorriso; esso è troppo prezioso e nessuno potrà spegnerlo senza il vostro permesso e anche se vi scenderà una lacrima, fatevi forza e recuperate il sorriso perso in poco tempo... è troppo bello il vostro volto per essere oscurato da una lacrima...




E ora, grandi... non affrettate la crescita del vostro bambino, stategli vicino e amatelo con tutto voi stessi, fategli respirare il vento dell'amore, delle coccole e della protezione... fatelo crescere con i suoi sogni di bimbo, con i suoi giochi e alimentate il suo cuore puro e innocente... e quando gli scenderà una lacrima siate sempre vicino a lui e consolatelo... lui DEVE vivere circondato da cose semplici e dal vostro infinito amore...


Credetemi, c'è sempre tempo per crescere... entrate voi nel loro mondo e scoprirete che tanto avete da imparare...

Molte volte mi piacerebbe essere con i bambini nei momenti in cui mi sento più triste... mi piacerebbe farmi bambina e vivere in un mondo in cui non si ha paura di domandare, di dire, di essere se stessi insomma per paura del giudizio e del pensiero degli altri...

Chissà se almeno una persona è arrivata a leggere fino all'ultima parola di questo post... io ci spero... e spero pure di ricevere qualche commento perchè il mio blog ormai sta piangendo... sono rimasta giusto io a sostenerlo='(...
Dimenticavo: anche le critiche sono ben accette e se non siete tra i sostenitori di questo blog potete commentare in piena libertà tanto io non saprò mai chi mi ha commentato...;)
Ma se non avete tempo per scrivere qualcosa vi ringrazio comunque per tutto l'ascolto dato e per il tempo che mi avete donato leggendo il mio addio per un'estate che ormai ci sta salutando...
Grazie a tutti di cuore...

Baci...:*

domenica 6 settembre 2009


Ciao a tutti^_^… sperando che sia rimasto ancora qualcuno interessato al mio blog… ritornando all’argomento generale del blog vorrei prendere in considerazione una paura che “tormenta” spesso i piccoli nel buio della notte e che fa sobbalzare i genitori dal letto per accorrere nella stanza del loro piccolo… è questa la paura di affrontare la notte da soli, la paura di non avere vicino un genitore o comunque una figura di riferimento per il bambino… la paura di non sentirsi protetti, la paura di svegliarsi senza qualcuno accanto…

Una paura molto diffusa tra i bambini….

SE NON VUOLE ANDARE A DORMIRE O SI ADDORMENTA SOLO NEL LETTONE…

COSA FARE?

Addormentarsi, per un bambino piccolo, significa separasi da mamma e papà, perderli di vista, così può fare fatica a prendere sonno, oppure cercare di resistere sveglio il più possibile…
A volte fa il "sonno del gatto", cioè si appisola ma non si rilassa del tutto, continua a socchiudere gli occhi per controllare che mamma e papà siano sempre vicino a lui e quando usciamo dalla stanza credendo che finalmente si sia addormentato, lui ricomincia a piangere…
Se poi lo si fa addormentare per un po' di sere nel lettone di fianco a mamma e papà, gli si crea un'aspettativa e lui reclamerà questo dolcissimo e rassicurante trattamento tutte le sere…
Può essere allora utile cercare di creargli un rituale di buona notte da ripetere tutte le sere, in modo da creargli una sicurezza: la certezza che ogni sera ci sono mamma e papà che gli danno la buona notte, che lo coccolano e che tutto è sotto controllo... e ciò può contribuire a tranquillizzarlo.
Una buona abitudine potrebbe essere quella di mantenere più o meno lo stesso orario tutte le sere, accompagnarlo nel lettino e sedersi di fianco a lui cantandogli qualche canzoncina o raccontandogli un fiaba oppure ricordando con lui quello che ha vissuto durante il giorno o quello che farà il giorno dopo. Non importa se ci sembra troppo piccolo per capire: ciò che conta è la voce rassicurante del genitore che allontana tutte le paure...
E' bene addormentarlo nel suo lettino, perché se si svegliasse nella notte, trovandosi nel luogo in cui si è addormentato con mamma e papà, potrebbe riaddormentarsi sicuro; al contrario, se si fosse addormentato nel lettone, magari vorrebbe tornarci per potersi addormentare di nuovo lì.

giovedì 6 agosto 2009




RIFLETTIAMO INSIEME…


Vi capita mai di pensare ai tempi in cui eravamo ancora piccoli e inconsapevoli delle responsabilità che una volta grandi avremmo dovuto affrontare?
Vi capita mai di volere più di ogni altra cosa tornare indietro nel tempo per rivivere momenti semplici, spensierati e quasi magici, un po’ sbiaditi per il passare del tempo ma sempre vivi e incancellabili dentro noi?
Ecco, a me capita spesso di guardare con nostalgia in quegli anni in cui tutto, ma proprio tutto, era così semplice, spontaneo… ogni gesto, ogni carezza, ogni abbraccio, ogni stretta di mano era un gesto che veniva dal nostro io interiore e nessuno.. nessuno.. poteva impedirci di farlo… così come anche una semplice arrabbiatura, il pianto improvviso e ininterrotto di un bambino non è qualcosa di programmato che si può evitare ma nasce spontaneamente, come uno sfogo, da dentro… nessuna paura, nessuna vergogna in loro, un pianto liberatorio insomma…
Da grandi, invece, tutto inevitabilmente cambia… sarà per il peso della responsabilità, per la paura del giudizio altrui oppure per la fatica di affrontare le piccole e grandi difficoltà della vita? Non lo so… so solo che molto spesso manca il tempo per il silenzio… un silenzio non fine a sé stesso ma un silenzio che aiuta a farci riflettere, a guardare il mondo sotto una luce rinnovata… un silenzio che, anche se per poco, aiuta a liberare la mente da tutti quei pensieri che si affollano dentro noi e non lasciano spazio ad altro…
E allora, se vogliamo essere più sereni verso di noi e di conseguenza verso gli altri impariamo dai bambini che pur inconsapevolmente sono dei grandi maestri per noi ragazzi e adulti…
Basta con i tanti perché e i tanti pensieri che soffocano il nostro essere e imprigionano in schemi predefiniti e convenzionali ogni nostro comportamento, ogni nostra azione nella vita di tutti i giorni!
Viviamo la vita così com’è, senza farci tante domande… la vita è bella e ci arricchisce ogni giorno di più se cogliamo ogni singolo attimo, ogni singola esperienza che ci fa crescere!
Siamo più spontanei e genuini nelle relazioni con gli altri… ogni volta che non compiamo verso l’altro un gesto gentile e affettuoso che viene dal cuore è un qualcosa che perdiamo e che, difficilmente, riusciremo a recuperare con il tempo…
E allora, se potrebbe servire per farci affrontare la vita sotto un’ottica diversa, più nuova.. se potrebbe servire ad alleggerirci da tanti pesi inutili e a liberare il nostro cuore, la nostra anima e, forse, riuscirebbe a farci vivere con un po’ più di serenità e spontaneità la vita reale.. ben venga anche un pianto che viene dal profondo di noi, senza vergogne e paure del giudizio altrui, proprio come un bimbo che, in braccio a sua mamma, cade in un pianto apparentemente inconsolabile e immotivato…

In questo post ho voluto condividere con voi, miei cari lettori, alcune riflessioni che porto dentro me da molto tempo… certo, forse servirebbero tanti altri post per esprimere tutti i miei pensieri, spero prossimamente di poterli allargare e precisare al meglio… queste sono riflessioni che innanzitutto rivolgo a me ma che ho pensato di estendere anche a voi…









A presto…=>

lunedì 27 luglio 2009



LA STORIA DI UNA GABBIANELLA E DEL GATTO CHE LE INSEGNO’ A VOLARE…
"I gabbiani sorvolano la foce dell’Elba.
Kengah, la gabbiana, si tuffa insieme agli altri ma quando riemerge gli altri gabbiani sono volati via. Nel mare inquinato dal petrolio Kengah non riesce a spiccare il volo e dopo vari tentativi precipita su un balcone di Amburgo dove c’e un gatto nero di nome Zorba.La gabbiana che sta morendo affida al gatto l’uovo che sta per deporre e chiede a Zorba di esaudire tre promesse:
-Promettimi che non mangerai l’uovo;
-Promettimi che ne avrai cura finché non sarà nato il piccolo;
-Promettimi che gli insegnerai a volare.
Zorba, il gatto nero, si rende conto che quella sfortunata gabbiana non solo delira ma è completamente pazza e vuole mantenere le 3 promesse.
"Prometto. E ora riposa, io vado in cerca di aiuto.."
Per mantenere le prime due promesse sarà sufficiente l’amore del gatto, per la terza ci vorrà una grande idea e l’aiuto di tutti.”

Questa favola esprime in modo chiaro i temi della solidarietà e della generosità disinteressata. E’ un racconto che insegna come le diversità ci arricchiscono; dimostra come il gatto può volere bene al piccolo uccellino, e viceversa, e che per quanto sia doloroso arriva il momento in cui bisogna aprire le ali e spiccare il volo perché “VOLA SOLO CHI OSA FARLO…”
Tu ti senti come il gatto in qualche modo o come il gabbiano?

All’interno del gruppo di gatti che la aiuteranno, la gabbianella viene trattata come uno di loro, non come inferiore… e viene anche aiutata a scoprire la propria identità. Un grande insegnamento specie per chi pretende che l’altro si comporti e veda il mondo allo stesso modo… E’ invece importante sottolineare che ognuno ha la sua visione del mondo che ha lo stesso valore di ogni altra persona…
Se qualcuno ti aiuta a far chiarezza, a trovare le tue risposte che hai già ma che da solo non riesci a trovare, lasciandoti libero di scegliere, allora è un/una partner, un amico o una amica che rispetta i tuoi confini anche se non è d’accordo con te.

Tu hai la tua strada e solo tu puoi decidere le tappe del viaggio,i momenti di pausa e gli errori da commettere per capire. La tua vita è nelle tue mani e viverla dipende solo da te. Non mitizzare nessuno. Nessuno è meglio o peggio di te… è solo un diverso essere umano. E la diversità è una ricchezza per confrontarsi.

In questo post ho deciso di dare spazio a una storia che mi ha particolarmente colpito e interessato sin dai tempi delle scuole elementari.. tempi in cui era stata ben interpretata proprio da noi bambini nella recita di fine anno…
Trovo veramente che questa storia sia di profondo insegnamento per tutti noi, grandi e piccoli… e per questo invito tutti in un momento di tranquillità a leggere e riflettere su questa storia che non può fare altro che arricchirci…


Vi salutooo, alla prossima....=)

lunedì 13 luglio 2009

Ciao a tutti!!
Eccomi qui come promesso dopo una settimana piena di giochi e attività pensate appositamente per i ragazzi animati e pronta per iniziare al meglio un'altra settimana donando sorriso e buon umore a tutti i ragazzi che incontro!!=)

Ho passato una settimana intensa anche nell'ascolto dei bambini di prima e seconda elementare (primaria) e dell'ultimo anno di asilo, che sono i bambini che mi sono stati affidati principalmente insieme ad altri animatori e aiuto animatori... sono così carini, proprio adorabilii!!

E' incredibile vedere come delle creature ancora così piccole possano rasserenare la giornata pure nei momenti di pioggia... Ah, quante cose abbiamo da imparare da loro!!



...E, se devo assere sincera, ho passato pure qualche notte in bianco... non so se per la troppa stanchezza o per i troppi pensieri di questo periodo... sapete, penso che alle volte dovremmo farci piccoli piccoli, agire spontaneamente senza troppo pensare e credo che in questo i bimbi siano veramente degli ottimi maestri...

Avrei tante cose da dire, credetemi, ma poco tempo per scriverle... intanto, accontentatevi di queste poche parole... in generale posso ritenermi proprio soddisfatta di questo inizio animazione... speriamo che questa settimana vada altrettanto bene e che riusciamo a correggere anche gli aspetti meno positivi!.. un grande bacio a tutti voi.. vi auguro un sereno inizio di settimana!!;)

Ciao, ciaooo....
=)

lunedì 6 luglio 2009

Ciao a tutti miei carissimi lettori!!!!
Sapete, venerdì ho passato i due rimanenti moduli di infomatica con mia immensa gioia e con questo esame ho terminato tutti gli esami del primo annoo!! Felicitàà=)!
Penso che ora mi sentirò più libera di scrivere in questo blog e di spaziare più liberamente su quello che voglio pubblicare!
Oggi sono particolarmente felice perchè inizio l'animazione estiva e passerò i pomeriggi a fare attività, colorare, incollare, disegnare, giocare con i bambini di tutte le età... grazie a loro anche noi animatori ci divertiamo... e poi, i bambini rallegrano anche la giornata più triste con la loro spontaneità e il loro sorriso!!
Prossimamente vi aggiornerò su come prosegue l'animazione...

Auguro una buona giornata a tutti voi...=)





Alla prossima...


Baciiiiiiii:*

lunedì 22 giugno 2009



...INVECE IL CENTO C'E'...


Il bambino è fatto di cento...



Il bambino ha cento lingue,



cento mani, cento pensieri,



cento modi di pensare di giocare e di parlare,



cento sempre cento modi di ascoltare, di stupire, di amare.



Cento allegrie per cantare e capire,



cento mondi da scoprire,



cento mondi da inventare,



cento mondi da sognare.



Il bambino ha cento lingue



(e poi cento cento cento)



ma gliene rubano novantanove.



La scuola e la cultura gli separano la testa dal corpo.



Gli dicono:



di pensare senza mani,



di fare senza testa,



di ascoltare e di non parlare,



di capire senza allegrie,



di amare e di stupirsi solo a Pasqua e a Natale.



Gli dicono:



di scoprire il mondo che già c'è



e di cento gliene rubano novantanove.



Gli dicono:



che il gioco e il lavoro,



la realtà e la fantasia,



la scienza e l'immaginazione,



il cielo e la terra,



la ragione e il sogno,



sono cose che non stanno insieme.



Gli dicono insomma che il cento non c'è.



Il bambino dice: invece il cento c'è.



Loris Malaguzzi
Questa poesia, che mi è piaciuta sin dalla prima volta in cui l'ho letta, esprime al meglio il modo di ascoltare, giocare, stupire, inventare, scoprire tipico di ogni bimbo... e allo stesso tempo mette in luce la presunta superirità degli adulti che vogliono incatenare il sogno, l'immaginazione e la creatività del bambino in schemi predefiniti e impostati, credendo che quello sia il suo bene...
Ho voluto pubblicare questa semplice poesia affinchè ogni persona si senta libera sempre, in qualsiasi situazione, di esprimere pienamente sé stesso e perchè non permetta mai ad altri di impossessarsi del suo modo di sognare e di essere che gli permettono di rimanere bambino nell'anima e nel cuore, per sempre...

martedì 16 giugno 2009

L’IMPORTANTE COMPITO DEGLI EDUCATORI…

Un ruolo importante nella crescita dei figli è quello dei genitori che dovrebbero garantire le condizioni più adatte per la crescita dei figli; essi dovrebbero essere pazienti e accettare i ritmi di sviluppo propri di ciascun bambino poiché non vi è forza al mondo che possa trasformare tutt’a un tratto un bambino in un adulto.
È necessario, quindi, aiutarlo a compiere tutto il cammino necessario per diventare uomo. Ciò significa che i genitori devono fornire spiegazioni ai figli e aiutarli a superare le paure infantili, irrazionali e immaginarie, ma anche insegnargli a temere i pericoli certi e ad affrontarli in modo razionale.
Inoltre, è importante amare il bambino perché ciò vuol dire aiutarlo a diventare un adulto maturo e autosufficiente. I genitori iperprotettivi impediscono un simile sviluppo in quanto infantilizzando il bambino, lo costringono a restare sempre piccolo.
L’iperprotezione dei genitori umilia il bambino e diminuisce la fiducia in sé; dunque aumenta la sua paura. Il bambino iperprotetto può sviluppare un senso di inferiorità e di incapacità e divenire eccessivamente legato e troppo dipendente dai genitori.
Nel processo formativo gli educatori dovrebbero continuamente incoraggiare i bambini a comunicare le loro paure poiché il solo parlarne le allevia e le rende meno spaventose. Il bambino non si deve mai sentire solo con le sue paure e le sue ansie.
In casa si deve creare un’atmosfera adatta al dialogo per parlare amichevolmente con il figlio spiegando che è umano provare paura e dimostrando una ragionevole preoccupazione per il benessere del figlio.
Un discorso amichevole tra genitori e figli può ridurre notevolmente le sue paure in quanto parlare con i genitori lo farà sentire meno solo e quindi anche meno impaurito e ciò permetterà al bambino di trovare nei genitori un confidente al quale si rivolgerà in caso di bisogno e rassicurazione.
E voi cosa aggiungereste a quanto detto affinchè il bambino si senta meno solo nel tentativo di superare le sue paure??
Mi raccomando, mi aspetto numerosi interventi!!=)... A prestoo!!

mercoledì 10 giugno 2009

Ciao a tutti!=).. In questo post voglio riportare alcune espressioni che descrivono lo stato d’animo e le sensazioni provate da una persona autistica per comprendere meglio il loro “mondo”.. buona lettura..

“LE MIE ESPERIENZE DI PERSONA AUTISTICA”...

L’autismo può avere cause diverse e ha forme estremamente diversificate: in alcuni casi si tratta di una malattia grave, in altri può lasciare intatta l’intelligenza della persona che è in grado di descrivere le proprie esperienze, come l’autrice della relazione che ha tenuto, di cui ho riportato i tratti essenziali:

“(...) Ho scoperto che potevo interrompere i rumori fastidiosi dedicandomi a comportamenti autistici, stereotipati e ritmati.
(...) Continuo a non amare i luoghi in cui si odono numerosi e differenti rumori, come i centri commerciali e gli stadi. Mi disturbano i rumori continui e acuti; certe volte interrompo l’audio e mi isolo dalla maggior parte dei suoni, ma è impossibile evitare certe frequenze.
(…) Uno stimolo sensoriale che può far nascere la paura in un bambino autistico può divenire una piacevole ossessione per un altro.
(…) Credo che accarezzare dolcemente con la mano e “addomesticare” i bimbi autistici quando si irrigidiscono e indietreggiano sarebbe per loro beneficio.
(…) Pensare con il linguaggio e le parole mi è estraneo. Io penso interamente per immagini. È come guardare nella mia immaginazione una serie di videocassette sullo schermo di un videoregistratore.
Il pensiero visivo è associato a “doni” intellettivi eccezionali, frequenti nelle famiglie di persone colpite da autismo.
(…) L’algebra è un ambito pressoché impossibile per me perché non riesco a farne un’immagine visiva e mescolo le operazioni necessarie alla risoluzione di un problema. Imparare la statistica è stato per me estremamente difficile perché sono incapace di trattenere un’informazione nella mente mentre eseguo la tappa successiva.
(…) Io urlavo perché ere il mio unico mezzo di comunicazione per esprimere lo scontento. Quando gli adulti si rivolgevano a me, riuscivo a comprendere tutto quello che dicevano. Quando gli adulti parlavano tra loro quel che dicevano mi pareva incomprensibile. (…) Essere incapaci di parlare era il colmo della frustrazione.
Urlavo ogni volta che la maestra puntava l’indice verso di me. Avevo paura perché a casa mi avevano insegnato che non bisogna mai rivolgere un oggetto a punta contro qualcuno.
(…) I miei problemi di linguaggio somigliavano alla perdita del linguaggio che compare nei bambini che hanno subito un intervento chirurgico per togliere un tumore del cervelletto.(…)”

Temple Grandin, tratto dalla relazione tenuta il15 ottobre 1993

giovedì 4 giugno 2009

E CRESCENDO IMPARI...
...a volte capita di leggere poesie e queste restano impresse nella nostra mente e magari si torna a rileggerle più volte...
"E crescendo impari che la felicità non e' quella delle grandi cose.

Non e' quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi...

La felicità non e' quella che affanosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente...

non e' quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari...

la felicità non e' quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.

Crescendo impari che la felicità e' fatta di cose piccole ma preziose....... e impari che il profumo del caffe' al mattino e' un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.

E impari che la felicità e' fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi; e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.

E impari che l'amore e' fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore; e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami...

E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccoli attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.

E impari che tenere in braccio un bimbo e' una deliziosa felicità.

E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami...

E impari che c'e' felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'e' qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.

E impari che nonostante le tue difese,nonostante il tuo volere o il tuo destino, in ogni gabbiano che vola c'e' nel cuore un piccolo-grande Jonathan Livingston.

E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità."
( Anonimo )

lunedì 1 giugno 2009

SINTOMI DELL’AUTISMO INFANTILE...
Il bambino autistico è incapace di usare il linguaggio in modo comprensibile o di elaborare le informazioni provenienti dall’ambiente.
Circa metà dei bambini autistici è priva della parola; quelli che parlano spesso si limitano a ripetere meccanicamente ciò che sentono.
Il termine “autismo” descrive, in particolare, l’atteggiamento, comune a questi soggetti, di totale isolamento dall’ambiente esterno e di chiusura in un mondo interiore.
I soggetti autistici possono, inoltre, presentare disomogeneità dello sviluppo, fascino per gli oggetti meccanici, reazioni stereotipate nei confronti degli stimoli ambientali e resistenza a qualunque cambiamento esterno.
Alcuni bambini autistici mostrano precocità in discipline come la matematica.
Attualmente, il numero dei soggetti colpiti di sesso maschile è circa il triplo di quelli di sesso femminile. Le bambine autistiche sembrano avere un grado di ritardo mentale assai più accentuato dei maschi; il grado di separazione rispetto all’ambiente esterno e l’incapacità di relazionarsi con gli altri sembrano invece presenti in misura simile.

TERAPIA...

Causa, prognosi e terapia dell’autismo infantile precoce sono tuttora oggetto di studio. Le ricerche suggeriscono che l’origine potrebbe risiedere in un difetto genetico, oppure in una forma di malattia autoimmune o degenerativa del cervello.
Per altri, invece, l’origine è ambientale e va ricercata nel rapporto dei bambini con i genitori.
L’educazione e la formazione scolastica dei bambini autistici devono essere seguite attentamente e, in genere, prevedono un apprendimento a piccoli passi, uno stretto controllo comportamentale e terapie psicoterapeutiche.
Forme di terapia farmacologia sono attualmente in fase di studio.
Generalmente, la prognosi è sfavorevole per i bambini autistici che restano muti oltre il quinto anno di età, mentre alcuni dei bambini che parlano riescono a compiere maggiori progressi e talvolta anche a guarire. In particolare, una recente stima valuta che circa l’11-12% dei pazienti può raggiungere la guarigione pressoché totale, e che il 10-15% dei soggetti può compiere importanti progressi e divenire autonomo dalla famiglia.

giovedì 28 maggio 2009

DALLA FOBIA ALL’AUTISMO...

Le fobie dei bambini se si possono definire normali in un dato momento dello sviluppo quando sono limitate nella durata e nell’intensità, possono invece richiedere un intervento psicoterapeutico quando escono da questo quadro, come nel caso dell’autismo infantile.


L’AUTISMO INFANTILE...

Un particolare tipo di psicosi dell’infanzia, caratterizzato da un grave disturbo psicopatologico della comunicazione e del comportamento, è l’autismo.
Tale sindrome che si sviluppa in età infantile, mostra difficoltà nel rapporto con l’ambiente esterno, compresi i genitori e l’incapacità di sviluppare un adeguato sistema di comunicazione.
I bambini affetti da questa malattia sembrano vivere in un loro mondo e una loro caratteristica peculiare è il desiderio ossessivo di mantenere immutabile il proprio ambiente, da cui derivavano manifestazioni di ordine eccessivo e una modalità ripetitiva nell’eseguire azioni come vestirsi o mangiare.
Inoltre, tali soggetti sembrano avere ritardi mentali, ma possiedono inaspettate abilità in alcuni ambiti, come nella costruzione di puzzle o nell’elencare sequenze di numeri.
I tratti che caratterizzano un bambino autistico sono: un ritardo mentale in circa tre quarti dei soggetti, ritardi del linguaggio che può essere scarso o ridotto a rumori bizzarri e stereotipati, la mancanza del rapporto con gli altri (la presenza degli altri lo lascia indifferente) e l’assenza della reazione di paura.








venerdì 22 maggio 2009

PARTE II:

Gli educatori dovrebbero aiutare il bambino a superare paure e fobie:

1. edificando la fiducia in sé e nelle sue capacità.
2. incoraggiando e lodando i suoi successi e le sue conquiste, non importa quanto piccole siano. L’incoraggiamento è un modo di trattare le paure del bambino di gran lunga migliore dello scoraggiamento e i premi sono una motivazione molto più forte delle punizioni.
3. dimostrandogli l’amore nei suoi confronti e facendogli capire che non lo abbandonerete mai e che lo proteggerete ogni volta che sarà necessario.
4. ascoltandolo pazientemente e mostrando comprensione per le sue paure; inoltre, bisognerebbe cercare di spiegargli che non c’è nulla da temere con la vostra protezione.
5. dando per primi il buon esempio e dimostrando che voi sapete affrontare razionalmente i pericoli.
6. dando al bambino l’opportunità di superare attivamente le sue paure; incoraggiandolo e rendendolo consapevole della sua capacità di affrontare i pericoli che teme. Infatti, dimenticare ciò che lo spaventa non serve a superare questa sua paura.
7. Non bisogna obbligare i bambini a fronteggiare pericoli che siano incapaci di affrontare, ma è bene incoraggiarli sistematicamente a superare quelli che sono in grado di sconfiggere.

martedì 19 maggio 2009

PARTE I:

CONSIGLI PER GLI EDUCATORI: QUELLO CHE GLI EDUCATORI DEVONO E NON DEVONO FARE...
I genitori, o comunque tutte le persone che circondano il bambino nella sua crescita non dovrebbero:

1. ignorare le sue paure e di conseguenza respingerlo; molti genitori infatti, scoraggiano i figli dal manifestare le loro paure e sembrano credere che un’emozione repressa cessi di esistere e disapprovano o, addirittura, prendono in giro un bambino che dice di essere spaventato.

2. essere iperprotettivi con il bambino facendolo sentire inetto e troppo dipendente dalle figure adulte: per esempio, genitori troppo permissivi non sviluppano nel bambino una sufficiente percezione della realtà.

3. ridicolizzare il bambino impaurito arrivando a punirlo solo perché ha paura; attuando un comportamento simile il bambino non verrà aiutato ma ciò potrà solo aggravare le sue paure.

4. forzare il bambino ad affrontare una situazione di cui ha paura; spesso genitori ben intenzionati si attendono troppo dai figli e sono involontariamente ed inconsapevolmente causa di angoscia. Bisogna infatti, ricordare che stabilire mete troppo elevate o irraggiungibili è la strada maestra dell’angoscia e della frustrazione.

5. coinvolgerlo nelle loro preoccupazioni, paure e angosce.



... E voi cosa ne pensate???


Alla prossima, ciao ciao...=)

giovedì 14 maggio 2009

COME SI POSSONO SUPERARE LE PAURE DEI BAMBINI?
Le paure dei bambini non si possono eliminare del tutto ma si possono però diminuire lasciando i bambini più liberi, permettendogli di toccare le cose, di fare esperienza, cioè non reprimendoli.
E questo dipende molto dal comportamento degli adulti, dei genitori prima di tutto.
Molti adulti, infatti, non pensano a quando anche loro erano piccoli e avevano paura e pretendono che i loro figli si comportino come se fossero già grandi.
Per esempio, se i bambini hanno paura di addormentarsi al buio possono essere tranquillizzati dall’adulto che gli tiene compagnia.
Inoltre, possono chiedere agli adulti di smetterli di spaventarli parlando del diavolo o del lupo cattivo.
Se gli adulti seguiranno questi semplici consigli aiuteranno davvero i bambini a vincere le loro paure e a diventare coraggiosi!
Non tutte le paure, è ovvio, sono utili e favoriscono l’adattamento. Alcune paure infantili, soprattutto quelle per le creature immaginarie, sono inutili e perfino dannose; infatti, se vengono giustificate nella prima infanzia, diventano sempre meno utili e regressive negli anni successivi.


I genitori devono quindi essere come dei giardinieri che osservano la crescita dei figli e la favoriscono con tutte le premure e l’amore indispensabili per il loro sviluppo...


...Vi aspetto per la mia prossima pubblicazione!!=)...

mercoledì 6 maggio 2009

CRESCENDO, SI MODIFICANO ANCHE LE PAURE....

Crescendo i bambini temono un po’ meno i dottori e i dentisti; diminuisce anche la paura dei cani, dei rumori, del buio, dei temporali e aumenta la capacità di sopportare una temporanea separazione.
La maggior parte delle paure che nascono ora ha relazione con la scuola e la famiglia.
Aumentano, infatti, a la paura di essere presi in giro da genitori, insegnanti e compagni e quella di essere disapprovati dai genitori.
Le paure di pericoli fisici, come venire feriti, avvelenati, rapiti, subire un’operazione sono molto comuni. Esse sono paure che persistono fino all’età adulta.
Spesso sono in rapporto con la paura di venire abbandonati dai genitori, per la morte di uno di loro, a causa del divorzio o di altre ragioni. Si tratta di paure tipiche di un’infanzia normale.
Molti bambini sono in preda alla paura di essere soprannaturali, ladri, orchi o altre creature dell’immaginazione.
I genitori hanno l’importante compito di aiutare il figlio a tracciare una linea ben precisa tra la finzione, il raccontare storie, da un lato, e la realtà dall’altro. Ogni volta che il bambino parla di streghe, fantasmi o di altri personaggi di cui legge le storie, che vede alla televisione o che si inventa, i genitori non dovrebbero né prenderlo in giro, né entrare con lui nel suo mondo fantastico.
Dovrebbero invece, spiegargli che si tratta solo di una finzione e che chiunque può raccontare storie inverosimili.
L’immaginazione è necessaria al normale sviluppo del bambino e non va bene stimolarla più del necessario. Programmi televisivi paurosi che danno l’impressione di rispecchiare fatti reali suscitano paure morbose e possono influire negativamente sulla salute mentale del bambino!
E voi, cosa ne pensate? E’ giusto entrare con il bambino nel suo mondo fantastico e stimolarlo continuamente o sarebbe meglio spiegargli che le streghe, i fantasmi o qualunque altro personaggio fantastico è solo presente nella sua mente e che dunque, non ha motivo per temerlo? Aspetto vostri interventi e… alla prossima pubblicazione!!;-)

lunedì 4 maggio 2009


II PARTE:
PAURA DELLA SOLITUDINE

Nell’infanzia la solitudine è la maggior fonte di terrore e il sistema migliore per placare le paure del bambino è la presenza fisica di un genitore o di una figura affettiva di riferimento.

Io avevo paura del silenzio e dei rumori che si sentivano nel silenzio e sembravano passi.
Luca, anni 10

PAURE INDOTTE DALLA TELEVISIONE
Molte paure infantili derivano dal guardare scene di terrore alla TV. I bambini prendono sul serio la televisione e credono che lo schermo mostri avvenimenti reali.
Dunque, la violenza in TV non solo aumenta le paure ma anche diminuisce le inibizioni contro un comportamento aggressivo.
A casa mia quando accendo la TV e danno della musica e poi la spengo e sento il silenzio io ho paura perché sento il silenzio e così batto i piedi per sentire un rumore così mi sembra che ci sia qualcuno.
Enzo, anni 8

Altre paure generalmente presenti nella crescita del bambino sono:
- la paura di ciò è estraneo;
- la paura del divorzio;
- la paura di essere adottato;
- la paura della scuola;
- la paura della punizione;
- le paure immaginarie;
- la paura dell’abbandono.

giovedì 30 aprile 2009


I PARTE:



Ecco alcune delle paure più diffuse dei bambini:

Qui di seguito riporterò alcune delle paure tipiche dei bambini e alcune espressioni da loro usate nell'esprimere le paure, che ho avuto modo di trovare in un libro letto alle superiori sempre riguardante le paure dei bambini... Buona lettura!!


PAURA DEL BUIO

Nel buio la paura di ciò che è estraneo e della solitudine si sommano…

Io ho molta paura del buio perché mia cugina mi ha raccontato che nel buio vivono gli spettri.
Mario, anni 6

Di notte quando è buio quelle cose fisse che mi guardano mi danno impressione e allora sto con un occhio chiuso e uno aperto.
Roberto, anni 11


INCUBI NOTTURNI

Gli incubi comunicano il terrorizzante pensiero che un desiderio che desta orrore possa davvero realizzarsi…

A volte sogno che il buio mi stringe con mani feroci.
Sonia, anni 8

PAURA DEGLI ANIMALI

La paura degli animali piccoli può venire superata combinando il vederli con esperienze piacevoli, come fare giocare il bambino con l’animale.
Il bambino, allora, assocerà gli animali col piacere derivante dal giocarci o dal dargli da mangiare.

La paura che è più impressionante per me è quella delle bestioline. Mi fanno paura perché hanno colori foschi e zampe lunghe.
Marco, anni 9

domenica 26 aprile 2009

IL PERIODO PRESCOLARE...

I bambini in età prescolare temono una grande quantità di paure come le stanze buie, i rumori strani, la gente estranea, i dottori, gli ospedali, gli animali (soprattutto i cani molto grossi e i serpenti), i loro sogni, i fantasmi, l’uomo nero, le storie paurose e i film dell’orrore.
Essi temono spesso pericoli irreali come creature immaginarie mentre badano poco a quelli veri poiché sono incapaci di distinguere chiaramente fra la realtà e i frutti dell’immaginazione.
Tra i due e i sei anni si assiste ad una graduale scomparsa di alcune paure mentre ne appaiono di nuove.
La paura della separazione è una delle più comuni in questo periodo in quanto il bambino conosce coloro dai quali dipende e sviluppa un notevole attaccamento con i genitori, i nonni e gli altri membri delle famiglia da cui difficilmente riesce a staccarsene.
Alcune paure infantili derivano per imitazione dai genitori e in genere le paure indotte dai genitori durano a lungo poiché è molto difficile liberarsi da una paura che viene costantemente esibita da uno dei genitori.
E' importante ricordare che le storie spaventose possono compromettere la salute mentale dei bambini così come i film dell’orrore e certi programmi televisivi possono produrre gravi danni.

parole sagge....

"LE COSE CHE HO IMPARATO NELLA VITA..."

Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:
-Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
-Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.
-Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.
-Che le circostanze e l'ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi.
-Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.
-Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.
-Che la pazienza richiede molta pratica.
-Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo.
-Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.
-Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto se stesso.
-Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze:
sarebbe una tragedia se lo credesse.
-Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
-Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
-Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
-Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
-La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti che è come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
-È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
-Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
-Non cercare le apparenze, possono ingannare.
-Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
-Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
-Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
-Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!
-Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
-Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.
-Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
-Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
-L'amore comincia con un sorriso, cresce con un bacio e finisce con un the.
-Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e tuoi dolori.
-Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano. Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride e ognuno intorno a te piange.

Paolo Coelho

IL MAGICO MONDO DEI BAMBINI...