Sono poesie che mettono in luce, ancora una volta, la candida bellezza che ogni piccola creatura quando viene al mondo, seppure inconsapevolmente, ci dona...anche solo con un sorriso, anche solo con uno sguardo, anche solo con il suo dolce dormire...
UN BAMBINO ADDORMENTATO
"Un bambino addormentato,
i suoi occhi chiusi nel mondo delle favole,
un piccolo corpo disteso che talvolta si agita nel sonno,
scosso da sogni di un’infanzia
che dorme nelle notti serene
di un’età che, giorno dopo giorno,
corre verso la scuola della vita:
il mio bambino!
Lo guardo, mentre giace nel suo lettino,
attorniato da giochi
che un giorno lasceranno
il posto a libri sui quali imparare
e ad una vita attraverso la quale crescere.
Le sue piccole labbra
si muovono in smorfie che paiono sorrisi,
le sue mani di bambino si agitano nel sonno
per afferrare il suo mondo immaginario,
i suoi piedini scalciano per scacciare mostri leggendari,
i suoi biondi capelli si arruffano
sul cuscino popolato da orsi e macchinine.
Com’è dolce quel suo dormire,
avvolto dalle calde coperte del mio amore per lui!"
Ed ecco una seconda poesia, per me ricca di significato...
"Dite:
è faticoso frequentare i bambini.
è faticoso frequentare i bambini.
Avete ragione.
Poi aggiungete:
perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca.
È piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli."
Janusz Korczac
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