...entriamo insieme nel magico mondo dei bambini...

...QUAL'E' IL SENSO DI QUESTO BLOG? Avventuriamoci nel meraviglioso mondo dei bimbi...

Ciao a tutti, sono Marica!! In questo blog vorrei provare a entrare insieme a voi nel magico mondo dei bambini per scoprire la loro candida purezza, ingenuità e spontaneità e, perchè no, esplorare con voi le loro paure più diffuse=)... prossimamente provvederò a mettere nel blog una canzone che aiuta tutti, ragazzi e adulti, più o meno giovani, a guardare il mondo con gli occhi puri e sognanti di ogni bimbo: s'intitola "Favola" di Modà... vi consiglio di ascoltarla, vi aiuterà a staccarvi dalla realtà piena e frenetica del quotidiano, a sognare e fantasticare nel tentativo di tornare e rimanere bambini nel cuore... per sempre...

lunedì 22 giugno 2009



...INVECE IL CENTO C'E'...


Il bambino è fatto di cento...



Il bambino ha cento lingue,



cento mani, cento pensieri,



cento modi di pensare di giocare e di parlare,



cento sempre cento modi di ascoltare, di stupire, di amare.



Cento allegrie per cantare e capire,



cento mondi da scoprire,



cento mondi da inventare,



cento mondi da sognare.



Il bambino ha cento lingue



(e poi cento cento cento)



ma gliene rubano novantanove.



La scuola e la cultura gli separano la testa dal corpo.



Gli dicono:



di pensare senza mani,



di fare senza testa,



di ascoltare e di non parlare,



di capire senza allegrie,



di amare e di stupirsi solo a Pasqua e a Natale.



Gli dicono:



di scoprire il mondo che già c'è



e di cento gliene rubano novantanove.



Gli dicono:



che il gioco e il lavoro,



la realtà e la fantasia,



la scienza e l'immaginazione,



il cielo e la terra,



la ragione e il sogno,



sono cose che non stanno insieme.



Gli dicono insomma che il cento non c'è.



Il bambino dice: invece il cento c'è.



Loris Malaguzzi
Questa poesia, che mi è piaciuta sin dalla prima volta in cui l'ho letta, esprime al meglio il modo di ascoltare, giocare, stupire, inventare, scoprire tipico di ogni bimbo... e allo stesso tempo mette in luce la presunta superirità degli adulti che vogliono incatenare il sogno, l'immaginazione e la creatività del bambino in schemi predefiniti e impostati, credendo che quello sia il suo bene...
Ho voluto pubblicare questa semplice poesia affinchè ogni persona si senta libera sempre, in qualsiasi situazione, di esprimere pienamente sé stesso e perchè non permetta mai ad altri di impossessarsi del suo modo di sognare e di essere che gli permettono di rimanere bambino nell'anima e nel cuore, per sempre...

martedì 16 giugno 2009

L’IMPORTANTE COMPITO DEGLI EDUCATORI…

Un ruolo importante nella crescita dei figli è quello dei genitori che dovrebbero garantire le condizioni più adatte per la crescita dei figli; essi dovrebbero essere pazienti e accettare i ritmi di sviluppo propri di ciascun bambino poiché non vi è forza al mondo che possa trasformare tutt’a un tratto un bambino in un adulto.
È necessario, quindi, aiutarlo a compiere tutto il cammino necessario per diventare uomo. Ciò significa che i genitori devono fornire spiegazioni ai figli e aiutarli a superare le paure infantili, irrazionali e immaginarie, ma anche insegnargli a temere i pericoli certi e ad affrontarli in modo razionale.
Inoltre, è importante amare il bambino perché ciò vuol dire aiutarlo a diventare un adulto maturo e autosufficiente. I genitori iperprotettivi impediscono un simile sviluppo in quanto infantilizzando il bambino, lo costringono a restare sempre piccolo.
L’iperprotezione dei genitori umilia il bambino e diminuisce la fiducia in sé; dunque aumenta la sua paura. Il bambino iperprotetto può sviluppare un senso di inferiorità e di incapacità e divenire eccessivamente legato e troppo dipendente dai genitori.
Nel processo formativo gli educatori dovrebbero continuamente incoraggiare i bambini a comunicare le loro paure poiché il solo parlarne le allevia e le rende meno spaventose. Il bambino non si deve mai sentire solo con le sue paure e le sue ansie.
In casa si deve creare un’atmosfera adatta al dialogo per parlare amichevolmente con il figlio spiegando che è umano provare paura e dimostrando una ragionevole preoccupazione per il benessere del figlio.
Un discorso amichevole tra genitori e figli può ridurre notevolmente le sue paure in quanto parlare con i genitori lo farà sentire meno solo e quindi anche meno impaurito e ciò permetterà al bambino di trovare nei genitori un confidente al quale si rivolgerà in caso di bisogno e rassicurazione.
E voi cosa aggiungereste a quanto detto affinchè il bambino si senta meno solo nel tentativo di superare le sue paure??
Mi raccomando, mi aspetto numerosi interventi!!=)... A prestoo!!

mercoledì 10 giugno 2009

Ciao a tutti!=).. In questo post voglio riportare alcune espressioni che descrivono lo stato d’animo e le sensazioni provate da una persona autistica per comprendere meglio il loro “mondo”.. buona lettura..

“LE MIE ESPERIENZE DI PERSONA AUTISTICA”...

L’autismo può avere cause diverse e ha forme estremamente diversificate: in alcuni casi si tratta di una malattia grave, in altri può lasciare intatta l’intelligenza della persona che è in grado di descrivere le proprie esperienze, come l’autrice della relazione che ha tenuto, di cui ho riportato i tratti essenziali:

“(...) Ho scoperto che potevo interrompere i rumori fastidiosi dedicandomi a comportamenti autistici, stereotipati e ritmati.
(...) Continuo a non amare i luoghi in cui si odono numerosi e differenti rumori, come i centri commerciali e gli stadi. Mi disturbano i rumori continui e acuti; certe volte interrompo l’audio e mi isolo dalla maggior parte dei suoni, ma è impossibile evitare certe frequenze.
(…) Uno stimolo sensoriale che può far nascere la paura in un bambino autistico può divenire una piacevole ossessione per un altro.
(…) Credo che accarezzare dolcemente con la mano e “addomesticare” i bimbi autistici quando si irrigidiscono e indietreggiano sarebbe per loro beneficio.
(…) Pensare con il linguaggio e le parole mi è estraneo. Io penso interamente per immagini. È come guardare nella mia immaginazione una serie di videocassette sullo schermo di un videoregistratore.
Il pensiero visivo è associato a “doni” intellettivi eccezionali, frequenti nelle famiglie di persone colpite da autismo.
(…) L’algebra è un ambito pressoché impossibile per me perché non riesco a farne un’immagine visiva e mescolo le operazioni necessarie alla risoluzione di un problema. Imparare la statistica è stato per me estremamente difficile perché sono incapace di trattenere un’informazione nella mente mentre eseguo la tappa successiva.
(…) Io urlavo perché ere il mio unico mezzo di comunicazione per esprimere lo scontento. Quando gli adulti si rivolgevano a me, riuscivo a comprendere tutto quello che dicevano. Quando gli adulti parlavano tra loro quel che dicevano mi pareva incomprensibile. (…) Essere incapaci di parlare era il colmo della frustrazione.
Urlavo ogni volta che la maestra puntava l’indice verso di me. Avevo paura perché a casa mi avevano insegnato che non bisogna mai rivolgere un oggetto a punta contro qualcuno.
(…) I miei problemi di linguaggio somigliavano alla perdita del linguaggio che compare nei bambini che hanno subito un intervento chirurgico per togliere un tumore del cervelletto.(…)”

Temple Grandin, tratto dalla relazione tenuta il15 ottobre 1993

giovedì 4 giugno 2009

E CRESCENDO IMPARI...
...a volte capita di leggere poesie e queste restano impresse nella nostra mente e magari si torna a rileggerle più volte...
"E crescendo impari che la felicità non e' quella delle grandi cose.

Non e' quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi...

La felicità non e' quella che affanosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente...

non e' quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari...

la felicità non e' quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.

Crescendo impari che la felicità e' fatta di cose piccole ma preziose....... e impari che il profumo del caffe' al mattino e' un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.

E impari che la felicità e' fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi; e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.

E impari che l'amore e' fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore; e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami...

E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccoli attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.

E impari che tenere in braccio un bimbo e' una deliziosa felicità.

E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami...

E impari che c'e' felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'e' qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.

E impari che nonostante le tue difese,nonostante il tuo volere o il tuo destino, in ogni gabbiano che vola c'e' nel cuore un piccolo-grande Jonathan Livingston.

E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità."
( Anonimo )

lunedì 1 giugno 2009

SINTOMI DELL’AUTISMO INFANTILE...
Il bambino autistico è incapace di usare il linguaggio in modo comprensibile o di elaborare le informazioni provenienti dall’ambiente.
Circa metà dei bambini autistici è priva della parola; quelli che parlano spesso si limitano a ripetere meccanicamente ciò che sentono.
Il termine “autismo” descrive, in particolare, l’atteggiamento, comune a questi soggetti, di totale isolamento dall’ambiente esterno e di chiusura in un mondo interiore.
I soggetti autistici possono, inoltre, presentare disomogeneità dello sviluppo, fascino per gli oggetti meccanici, reazioni stereotipate nei confronti degli stimoli ambientali e resistenza a qualunque cambiamento esterno.
Alcuni bambini autistici mostrano precocità in discipline come la matematica.
Attualmente, il numero dei soggetti colpiti di sesso maschile è circa il triplo di quelli di sesso femminile. Le bambine autistiche sembrano avere un grado di ritardo mentale assai più accentuato dei maschi; il grado di separazione rispetto all’ambiente esterno e l’incapacità di relazionarsi con gli altri sembrano invece presenti in misura simile.

TERAPIA...

Causa, prognosi e terapia dell’autismo infantile precoce sono tuttora oggetto di studio. Le ricerche suggeriscono che l’origine potrebbe risiedere in un difetto genetico, oppure in una forma di malattia autoimmune o degenerativa del cervello.
Per altri, invece, l’origine è ambientale e va ricercata nel rapporto dei bambini con i genitori.
L’educazione e la formazione scolastica dei bambini autistici devono essere seguite attentamente e, in genere, prevedono un apprendimento a piccoli passi, uno stretto controllo comportamentale e terapie psicoterapeutiche.
Forme di terapia farmacologia sono attualmente in fase di studio.
Generalmente, la prognosi è sfavorevole per i bambini autistici che restano muti oltre il quinto anno di età, mentre alcuni dei bambini che parlano riescono a compiere maggiori progressi e talvolta anche a guarire. In particolare, una recente stima valuta che circa l’11-12% dei pazienti può raggiungere la guarigione pressoché totale, e che il 10-15% dei soggetti può compiere importanti progressi e divenire autonomo dalla famiglia.

parole sagge....

"LE COSE CHE HO IMPARATO NELLA VITA..."

Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:
-Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
-Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.
-Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.
-Che le circostanze e l'ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi.
-Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.
-Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.
-Che la pazienza richiede molta pratica.
-Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo.
-Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.
-Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto se stesso.
-Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze:
sarebbe una tragedia se lo credesse.
-Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
-Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
-Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
-Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
-La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti che è come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
-È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
-Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
-Non cercare le apparenze, possono ingannare.
-Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
-Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
-Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
-Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!
-Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
-Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.
-Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
-Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
-L'amore comincia con un sorriso, cresce con un bacio e finisce con un the.
-Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e tuoi dolori.
-Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano. Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride e ognuno intorno a te piange.

Paolo Coelho

IL MAGICO MONDO DEI BAMBINI...